comunicato stampa
Abbonamenti Rai per i computer: Confesercenti si oppone

Secondo la Rai, infatti, anche come conseguenza dell’entrata in vigore dei nuovi obblighi per le imprese previsti nell’art.17 del decreto Salva Italia, l’imposizione del canone riguarderebbe non solo il possesso di televisori, ma anche di qualsiasi dispositivo atto o adattabile a ricevere il segnale tv, inclusi monitor per il Pc, videofonini, videoregistratori, Ipad, addirittura sistemi di videosorveglianza. Basterebbe quindi avere un computer per essere costretti a pagare una somma che, a seconda della tipologia di impresa, va da un minimo di 200 euro fino a 6.000 euro l’anno.
“Una richiesta inaccettabile –aggiunge Borgiani- con la quale si pretende di tassare strumenti che gli imprenditori utilizzano per lavorare e non per guardare i programmi Rai. In questo momento di crisi, poi, con migliaia di attività ancora alle prese con i danni causati dall’emergenza neve, ci vuole un bel coraggio a chiedere altri soldi, soprattutto se per un’imposta ingiustificata come questa, che non si basa su un riscontro delle reali situazioni operative, ma ci sembra piuttosto rispondere ad una evidente esigenza di far cassa”.
Confesercenti appoggia, quindi, la protesta di Rete Imprese Italia che si è già attivata per ottenere dal Governo una modifica normativa che escluda da ogni obbligo l’utilizzo di computer o apparecchi similari che fungono da strumenti di lavoro per le aziende.

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