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comunicato stampa
UGL Pesaro replica alle affermazioni di alcuni esponenti CGIL

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La segreteria provinciale UGL replica alle affermazioni di alcuni esponenti CGIL, uscita mezzo stampa, in merito alle problematiche legate al rapporto di lavoro dei dipendenti di Croce Italia Marche.

Prima , però di toccare il senso vero delle questioni sul tappeto è necessario fare alcune considerazioni su aspetti sollevati che non possono essere accettate: Prima di tutto è impensabile che un sindacato, nell’attuale fase politica e istituzionale in cui versa il Paese possa essere considerato ancora una cinghia di trasmissione in favore di un partito politico. Questo starebbe a significare ad un ritorno ad un sindacalismo di maniera che non ha più ragion d’essere. In secondo luogo va rilevato che la posizione della CGIL, tutta orientata a difendere con tale foga le ragioni della Ditta Privata, e nel contempo imputare a UGL, invece, una sorta di accanimento non risponde a verità , in quanto la nostra azione si è sempre manifestata in maniera istituzionale a difesa di tutti i lavoratori , indipendentemente dal datore di lavoro.

Comunque prendiamo atto di questa particolare strategia sindacale , pur affermando che gli interessi dei lavoratori sarebbero meglio garantiti con l’applicazione delle leggi esistenti così come dimostrato da UGL di Rimini , e l’unità sindacale più volte invocata negli ultimi anni. Noi crediamo invece che questo tipo di problematica vada affrontata con uno sguardo più profondo e riguardi il ricorso , applicato da diversi anni a questa parte , alle procedure di esternalizzazione di servizi importanti come quello dei trasporti sanitari sul quale il sistema di controllo pubblico ha perso quella prerogativa di controllo, sia sulla qualità del servizio erogato, sia sugli aspetti legati alla condizione dei lavoratori di questo settore.

Quindi invitiamo tutte le forze politiche e sindacali a cogliere , con serenità e concretezza , il senso vero di una discussione che , sia pur dialettica fra forze sindacali , non perda di vista che è la Regione Marche a dover essere chiamata a produrre nuove chiavi di lettura del problema con il coraggio di nuove soluzioni amministrative. Questo settore , ad oggi vede variamente occupati lavoratori a tempo indeterminato , determinato e lavoratori interinali da oltre tre anni , ai quali tutte le organizzazioni sindacali , anche con un’opera di mediazione con i livelli istituzionali e politici, sono chiamate a garantire il rispetto delle norme contrattuali e legislative in modo da tutelare quella professionalità e stabilità del rapporto di lavoro in funzione del miglioramento della qualità del servizio prestato.



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