comunicato stampa
Il grande progetto della Fondazione Teatro di Fano: diventare un modello di gestione virtuosa e autosufficiente

Giovedì 7 luglio 2011 il Consiglio di Amministrazione della Fondazione Teatro della Fortuna ha approvato tutti i punti (diciassette) del lunghissimo ordine del giorno sottoposti dal presidente e sovrintendente della Fondazione Teatro Giuseppe De Leo al neoeletto consiglio.
E stamani egli stesso, contornato dai responsabili dei vari settori artistici, ha presentato alla stampa il programma del 2011/2012 (stagione di prosa nel dettaglio, musicale nella struttura, ed altri eventi e iniziative in fieri) nell’ambito di un più ampio e completo progetto triennale che mira a trasformare la Fondazione Teatro in un organismo di produzione culturale che sia di riferimento e di “modello” a livello nazionale. Un progetto grande e “ambizioso”, aggettivo usato spesso durante la lunga e articolata conferenza stampa che è iniziata con una dichiarazione di metodo e obiettivo insieme. “Realizzeremo stagioni e spettacoli di altissimo livello con grandissimi artisti senza produrre buchi di bilancio – ha spiegato il presidente De Leo -. Abbiamo l’ambizione di diventare un modello, vogliamo cambiare il sistema e così accendere un faro su questa città”.
In un momento di profonda crisi economica e finanziaria in cui è chiaro che ci saranno sempre meno risorse per la cultura e lo spettacolo, bisogna inventarsi qualcosa di nuovo, o meglio, bisogna convogliare e organizzare le risorse (economiche e non) in un modo diverso per realizzare modelli nuovi di gestione nel settore. Questa in sintesi la linea guida per realizzare la quale bisogna puntare in alto e lontano con progettualità artistica ed economica gestionale almeno triennale, coinvolgendo altre istituzioni (pubbliche e private) in progetti di forte attrattiva. Il primo passo è allargare e qualificare la base societaria della Fondazione, sia coinvolgendo le grandi aziende (banche, industrie, ecc.) sia aprendo altre forme di partenariato come l’acquisizione di sponsor tecnici (già 25 quelli acquisiti negli ultimi mesi) che contribuiranno ad un risparmio sulle forniture e l’istituzione dell’Albo “Amici della Fondazione”, una sorta di azionariato diffuso diretto a singoli e associazioni con quote da 10,00 a 500,00 euro all’anno. Si è approvata poi la creazione di un fondo finanziario della Fondazione nel quale convogliare le entrate straordinarie derivanti da crediti recuperati, finanziamenti extra bilancio, profitti da noleggi, ecc. e di cui si reinvestiranno in attività solo le rendite.
Ma l’asso nella manica è senz’altro la realizzazione di un grande teatro/auditorium (il cui nome, per ora, potrebbe essere “Fortuna Palace Auditorium”) da 3600 posti da costruire in zona Chiarella (uscita Fano Sud della SS Fano-Grosseto) dedicata ai grandi eventi teatrali, musicali, operistici (ma anche a disposizione di convegni e simili), con strutture e servizi ad hoc (compresi due ristoranti, ed esercizi commerciali di settore). “Le cose grandi si fanno con il coinvolgimento di tanti” - ha detto al riguardo il presidente De Leo – e i tanti in questo caso sono almeno tre soggetti già identificati: il Comune di Fano che mette a disposizione circa 8000 ettari dei 40.000 di proprietà in quella zona, un istituto bancario che finanzierà la costruzione e sarà il proprietario dell’immobile e la Fondazione Teatro che lo gestirà con un contratto almeno trentennale. La fine dei lavori è prevista per il 2014. È stata approvata anche la proposta di realizzare il Gran Caffè del Teatro che avrà sede sotto i portici di piazza XX Settembre. Il progetto prevede la chiusura del porticato e il bar al posto dell’attuale botteghino che verrà trasferito nell’accesso di via Malatesta. Decisa anche l’intitolazione di alcuni spazi interni del Teatro della Fortuna a cittadini illustri: la Sala Maggiore a Luigi Poletti, architetto autore dell’attuale teatro ottocentesco, il Gran Foyer del piano terra al grande attore fanese di nascita Ruggero Ruggeri, il Piccolo Foyer del piano terra al grande direttore d’orchestra Franco Capuana, anch’egli fanese di nascita, e il Gran Foyer della Sala Verdi a Giacomo Torelli, progettista del primo teatro seicentesco.
Per quanto riguarda le attività, oltre all’approvazione delle due stagioni maggiori, di prosa (meno repliche – da tre a due - più spettacoli, il cui numero raddoppia passando da 5 a 11 di cui 7 in abbonamento e 4 fuori, compreso un progetto di produzione) e musicale operistica (due opere di produzione, Aida e Traviata, e circa 10 concerti con artisti di fama internazionale che hanno accettato di collaborare con l’istituzione fanese attratti dal progetto complessivo), sono state approvate e annunciate in conferenza alcune novità:
- Il Teatro dei Ragazzi, che comprende appuntamenti di Fuoriclasse, Teatralia, teatro in lingua inglese per le scuole e iniziative di avvicinamento alla fruizione dello spettacolo dal vivo. Come ha ben detto Fabrizio Bartolucci che coordinerà il settore, “non una scuola per creare teatranti ma una scuola per spettatori”.
- Ripristino del Premio Ruggeri.
- Un Concorso internazionale di Canto in collaborazione con i vertici dei più grandi teatri del mondo (uno per tutti il Metropolitan di New York) alla fine del quale si metterà in scena un’opera (probabilmente Rigoletto di Verdi).
- Due o tre Masterclass tenuti dai più grandi nomi della lirica mondiale.
- Istituzione di una Scuola di Canto della Fondazione diretta dal mezzosoprano Agata Bienkowska.
Il Consiglio d’Amministrazione ha infine nominato l’avv. Manuela Isotti nuovo Vice Presidente della FTdF.

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