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comunicato stampa
Piscina: nuova 'location', no all’improvvisazione

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Dopo gli articoli degli architetti Massimo La Perna e Giorgio Roberti, sulla questione NUOVA PISCINA a Fano, pubblichiamo una breve nota dell'architetto Gianni Lamedica (con medaglia di circostanza di Giorgio Panaroni).

In questi ultimi giorni si è molto parlato delle sorti del progetto di una piscina da costruire nella zona sportiva della Trave, che oggi ha molte difficoltà ad essere realizzata. E’ stata colta questa circostanza come occasione di ripensamento per la sua ubicazione. Non entro nel merito di questo dibattito perché non credo si possano dare indicazioni, del resto soggettive, al di fuori della programmazione del territorio, perché solo uno strumento pianificatorio, a grande scala, sarà capace di far riflettere in modo complessivo e il più possibile “oggettivo” sull’argomento.

Comunque può essere utile suggerire che le possibili aree debbano essere analizzate tenendo conto di alcune priorità: a)– La compatibilità con il paesaggio. b)- Le valutazioni di impatti ambientali. c)– Il bacino d’utenza della “Struttura”. d)– L’accessibilità viaria e il relativo servizio di parcheggio. e)- Le nuove interazioni sulla viabilità quando si sarà realizzato il nuovo Casello di Belgatto. Nella nostra città è, purtroppo, consolidata la cultura del programmare e… non realizzare; scegliendo poi la soluzione “peggiore”. E’ sempre stato così in tutto il XX secolo e, forse, lo è anche ai nostri giorni.

Gli esempi sono tanti ma, per rimanere nello specifico, non si tratta di ascoltare questo o quel suggerimento: una installazione di questa importanza richiede uno studio complesso, articolato con valutazioni ambientali, sociali e di simulazione per ottenere una progettazione vicina alla realtà per la quale è stata pensata. Con queste riflessioni ci si rende conto che l’argomento per una eventuale nuova ubicazione della piscina attiene alla programmazione urbanistica del territorio comunale e, senza dubbio, al coordinamento di quella delle località della valle del Metauro. No all’improvvisazione, sì alla progettazione lungimirante con strumenti agili e di ultima generazione nel campo dell’urbanistica e della pianificazione in genere.