comunicato stampa
Circolo Nuova Fano su Ospedale unico: i cittadini non vogliono le rivoluzioni, vogliono capire

Il Circolo Nuova Fano non condivide questo atteggiamento distruttivo attraverso il quale si strumentalizza la questione Sanità per fini elettorali, mettendo in crisi un sodalizio che governa la città da oltre 6 anni, dopo averla sottratta al pluriennale malgoverno della sinistra.
È evidente a tutti, infatti, come il dibattito sul c.d. Ospedale Unico sia impostato in maniera tale da perseguire interessi esclusivamente personali, mettendo in discussione un progetto politico e, di fatto, rischiando di riconsegnare alla sinistra la città. Pretendere di valorizzare e potenziare l’attuale struttura, non vuol dire essere automaticamente contrari a valutare qualsiasi ipotesi di realizzazione di un ospedale unico, una cosa non esclude l'altra. L'Ospedale Santa Croce rappresenta, infatti, il presente, l'attuale, il quotidiano, per cui è chiaro che deve essere costantemente messo in condizione di esprimere tutte le sue potenzialità. Da qui la battaglia per la sua valorizzazione e per l'adeguato sfruttamento dei finanziamenti già erogati per garantirne il potenziamento, principi che da tempo tutti i componenti del Circolo Nuova Fano portano avanti, e che la stessa coalizione di maggioranza, Uniti per Fano, ha inserito nel suo programma di governo con cui ha chiesto il voto ai cittadini. L'Ospedale Unico, invece, si rivolge al futuro, essendo proiettato, sempre che ci siano le condizioni, molto ottimisticamente a 5 anni, razionalmente a non meno di dieci/quindici. Al momento è poco più di un intenzione, oggettivamente inconsistente.
Tutto ciò determina che la teoria del "doppio binario", che a qualcuno non piace per il sol fatto che sia stato il Sindaco Aguzzi a battezzarla in tal modo, è logicamente l’unica perseguibile, perché le due questioni devono essere inevitabilmente mantenute su due “binari” distinti. Se da una parte è chiaro, infatti, che il Santa Croce debba essere costantemente valorizzato, anche per permettere ai tanti eccellenti professionisti presenti di svolgere il loro lavoro in maniera egregia, dall’altra parte, prima di dichiarasi favorevoli o contrari al futuribile Ospedale Unico, e chiamare il popolo alla rivoluzione, sarebbe opportuno capire di che cosa si stia parlando. Ospedale Unico è un concetto astratto, vuol dire tutto ed il contrario di tutto, e la gente non vuole difese campanilistiche aprioristiche, vuole capire i pro ed i contro, farsi un’idea e decidere. In termini generali ed astratti chi può dirsi aprioristicamente contrario ad avere una struttura tecnologicamente e scientificamente avanzata, ancorché in comune con Pesaro? Le professionalità sono importanti, tuttavia non più della struttura, perché è la struttura attrezzata e tecnologicamente avanzata che attira le eccellenze.
Quindi dichiararsi contrari all'Ospedale unico a prescindere, rifiutando anche solo l'idea di mettersi a tavolino, con chi la decisone, avendo il potere per farlo, l’ha già presa, configura un atteggiamento incomprensibile, salvo considerare fini squisitamente elettorali e di consenso, carpiti in maniera demagogica. Dire, infatti, ai fanesi:”ci chiudono l'ospedale e ci costringono ad andare a Pesaro”, è certamente persuasivo, attira voti, ma è, altrettanto certamente, demagogico e campanilistico, anche perché, per rimanere al “campanile”, non è scritto da nessuna parte che il nuovo ipotetico ospedale debba necessariamente sorgere a Pesaro anzi, secondo i parametri ministeriali, è più facile che possa essere realizzato a Fano, o vicino a Fano, piuttosto che a Pesaro, o vicino a Pesaro. Ma non è questo il punto, il punto è che la gente vuole capire esattamente di cosa stiamo parlando! Quando sapremo: che cosa si intende realizzare nello specifico, dove è previsto che debba sorgere, quale sarebbe il progetto, come verrebbe finanziato, cosa rimarrebbe nei due attuali presidi, che fine dovrebbe fare il personale attualmente impiegato nelle due strutture, e molto altro, solo allora potremmo dichiararci favorevoli o contrari, ovvero saremo in grado di poter dire se vale la pena dismettere le attuali strutture per realizzarne una nuova.
Tutto quanto sopra deve ancora essere discusso e deciso dagli organi di governo della Regione Marche, unica avente potere decisionale al riguardo, e pertanto consideriamo sacrosanta la scelta del Sindaco di partecipare a tutti i tavoli della discussione. Cosa altro dovrebbe fare un amministrazione seria ed attenta, dire semplicemente "non ci sto" restando fuori dal confronto, ovvero partecipare attivamente per cercare di tutelare le proprie posizioni, nell'interesse del suo territorio e del suo patrimonio? Nuova Fano auspica che venga organizzata al più presto una tavola rotonda, presente i Sindaci delle città - l'Assessore Regionale - i Direttori Sanitari - i tecnici e quanti altri siano in grado di riferire ai cittadini quali potrebbero essere in concreto i termini dell'operazione. Non possiamo accettare prese di posizione ideologico/campanilistiche, certamente non basate su considerazioni oggettive, tant'è che le ragioni del No si rifanno per lo più a “fantasmi”: le solite lobby, stanze segrete, interessi privatistici, la cricca dell’edilizia. Anche questi sono elementi da tenere in debita considerazione, ma il ruolo della Politica è proprio quello di realizzare l'interesse pubblico, e non ci si può considerare soccombenti prima ancora di iniziare.

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