Ciarlantini: a proposito della celebrazione per il 27 agosto

liberazione 2' di lettura Fano 30/08/2010 -

"Apprendere la partecipazione" prima, "cercare" poi, "decidere infine" dovrebbero essere le tappe del nostro cammino sia nella società fanese che nella Chiesa.



Partecipata e significativa commemorazione, a Fano, nel 66° anniversario della liberazione della città e dell’inizio di una possibilità di vita democratica in nome degli ideali di libertà, civiltà e partecipazione. Accanto al Sindaco e alle più alte autorità militari, la Giunta al completo e tutti i consiglieri comunali, la rappresentanze di tutti i partiti, dei sindacati, delle associazioni culturali, ricreative, di volontariato. I Presidi delle scuole fanesi avevano fatto un ottimo lavoro di sensibilizzazione e rappresentanti delle scuole di ogni ordine e grado, dai bambini ai giovani, molti sventolando piccoli tricolori, si sono uniti alla commossa rievocazione di chi ha dato la vita perché noi vivessimo liberi e in pace. Presenti anche le autorità religiose, vari parroci della città, e molti dei giovani che hanno partecipato ai campi scuola estivi, per testimoniare, nella coralità della vita civile, la vicinanza della Chiesa agli uomini e alle donne del nostro tempo, tutti impegnati a vivere nell’oggi quegli ideali che ci hanno permesso, pur tra alterne vicende, una vita democratica per più di 60 anni.

Alla celebrazione, dove si sono succeduti oratori di diversa estrazione, uniti nella convinta affermazione delle radici democratiche e costituzionali del nostro vivere insieme, erano presenti anche folti gruppi di immigrati ed extra comunitari ad indicare il desiderio di una integrazione vera attorno a principi condivisi e condivisibili, per fare di Fano una città unita e pronta ad affrontare le sfide non facili del lavoro, della convivenza civile, degli ideali da affidare alle nuove generazioni. E sulle note dell’Inno alla gioia, l’inno dell’Europa unita, intonato dalla banda, le migliaia di persone convenute hanno vissuto insieme un grande momento di unità cittadina, per la città che ha sul suo stemma il detto “Ex concordia felicitas”.

P.S. Di quanto scritto sopra non è vero quasi niente: sì, c’era il Sindaco e c’erano le autorità militari, e poi una cinquantina di persone o poco più, insieme a qualche bandiera rossa. Per tutto il resto ancora aspetto, e sogno, per uno stile di partecipazione che fatica a diffondersi. Forse era meglio commemorare i valori di resistenza, civiltà e libertà nel bel mezzo della notte bianca! E di giovani, sotto i 30 anni, nemmeno l’ombra.. Ah, però c’era la banda, brava, a rallegrare gli animi!






Questo è un comunicato stampa pubblicato il 30-08-2010 alle 17:48 sul giornale del 31 agosto 2010 - 643 letture

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