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comunicato stampa
PD Sull'area dell'ex zuccherificio: cercare la migliore soluzione per la città

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Riportare la dismessa area dello zuccherificio alla destinazione urbanistica originaria anziché approfittare delle sue straordinarie potenzialità di area risorsa, è stato un grave errore politico e di programmazione urbanistica, ed oggi possiamo dirlo senza temere di essere smentiti.

La miopia e la mancata lungimiranza delle scelte si traducono in danno economico per gli stessi imprenditori ed in un impoverimento per la nostra comunità costretta ad assistere allo scempio paesaggistico di una tra le più belle e significative aree del centro Italia: la foce del Metauro. Una parte di territorio di cui non si sono volute minimamente interpretare le specificità e le potenzialità se non in termini quantitativi, trattata come una qualsiasi, dozzinale lottizzazione industriale. Adesso, per riparare al guasto economico e cioè alla mancanza di redditività degli investimenti operati, a cantiere aperto e a lavori in avanzato stato di esecuzione, si vuole modificare quella destinazione d'uso che noi del PD denunciammo da subito come fallimentare. Ricordo che all'epoca ci fu risposto dall'Assessore all'Urbanistica che la scelta dei capannoni industriali era la più realistica per la zona (sic!). Purtroppo quindi, per citare la sollecitazione di Riccardo Severi, apparsa sugli organi di informazione dello scorso venerdì, è da tempo che si è “passati ai fatti”, peccato che questi si siano rivelati tutti sbagliati.

Ora occorre invece, con senso di responsabilità e senza ulteriori pericolose scorciatoie, elevare il livello del dibattito e delle proposte per l'area, cercando la migliore soluzione per la città, equilibrata anche in rapporto ai legittimi interessi della proprietà che però, credo debba tornare necessariamente su molti dei suoi passi perché questo avvenga. Non serve quindi sorprendersi dell'atteggiamento che il PD ha tenuto e tiene sulla vicenda, poiché questo è sempre stato serio e costruttivo. Infatti, proprio perché il rilancio dell'economia e dell'occupazione nel nostro territorio ci stanno molto a cuore, non si può continuare a sbagliare improvvisando decisioni che non tengono in debito conto le conseguenze sul contesto socio economico consolidato ed i riflessi sulle altre parti della città. Siamo convinti infatti che l'area non sia vocata né per un centro direzionale né per una ulteriore polarità commerciale, e che solo prevedendo una gamma di funzioni integrate ed organiche al sito, di cui la città senta il bisogno in rapporto al proprio funzionamento ed al proprio futuro, si possa contribuire ad avere una reale e durevole occupazione e non un quartiere predestinato alla marginalità ed al degrado. Non serve nemmeno appellarsi al DNA del “partito simbolo dei lavoratori”, che in questa polemica tra maggioranza ed opposizione avrebbe dimenticato secondo Severi, la propria missione.

A tale proposito vale la pena ricordare a Severi (che in quel partito ha militato), che la politica della tutela dell'occupazione e della creazione di occasioni di sviluppo portata avanti dal partito, ha sempre cercato di coniugare le esigenze del territorio e dell'ambiente con quelle dello sviluppo economico specie in realtà fortemente vocate al turismo, come nel caso della nostra Fano sotto la guida delle giunte di centro sinistra, cercando sempre di distinguere gli inevitabili processi di trasformazione urbana imposti dal progresso sociale e tecnologico, da un fenomeno il cui nome impiegò Italo Calvino (un altro attivista della sinistra italiana) per titolare un suo celebre racconto: “La speculazione edilizia”.



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