L\'Odissea vista da Telemaco diventa avanspettacolo

“Questa sera mi affitto due musicisti, li porto nella piazza del paese e faccio il botto! Stasera succede un casino…”. Così entra in scena Telemaco - figlio di un Ulisse mai tornato - e comincia il suo spettacolo d’arte varia. Non risparmia nulla, a se stesso e agli altri: racconta, come sa e come può, la sua versione dei fatti. E ogni sentimento si fa carne viva sulla scena e diventa corpo, parole in musica, avanspettacolo, versi sciolti e danza, odissea a brandelli di un ragazzo che non sa tenere insieme i cocci di una storia - quella di suo padre - che non sta più in piedi.
Per Telemaco il tempo dell’attesa è scaduto: è ora di fare spettacolo.
Classe 1970, Mario Perrotta è nato e cresciuto a Lecce. Per anni, da piccolo, ha fatto la spola tra la Puglia e Bergamo per andare a incontrare il padre emigrato per lavoro. Ogni volta veniva affidato a famiglie di emigranti che coprivano la distanza in treno, una volta verso nord, una volta verso sud. Poi, dopo il liceo, anche lui si è trasferito al nord, a Bologna dove si è laureato e ha fondato, nel 1994, la Compagnia Teatro dell’Argine che dal 1998 gestisce l’ITC Teatro di S. Lazzaro e che produce lo spettacolo.
Ha alternato alla scrittura di testi, l’interesse per la nuova drammaturgia ma contemporaneamente ha partecipato a fiction di successo ed è stato in compagnie di teatro classico. Negli ultimi anni è tornato, artisticamente, alla sua terra con il Progetto Cincali, che prende le mosse dall’esperienza sua e di tanti emigranti. I primi due spettacoli, Italiani Cincali e La turnata sono stati un successo di critica e di pubblico.
Ora con l’Odissea lo sguardo cade su quelli che sono rimasti a casa ad aspettare chi è partito a cercar fortuna: come Telemaco.
“Ho disancorato Telemaco dal tempo degli eroi – spiega l’autore - e l’ho trascinato qui, nel ventunesimo secolo, avvilito da una madre reclusa in casa; assediato dalla gente del paese che, non sapendo che fare tutto il giorno al bar della piazza, mormora della sua ‘follia’ e della sua famiglia mancata; circondato dal mare del Salento, invalicabile e affamato di vite umane.”
Giochi di parole, orecchiabili ritornelli suonati dal vivo (da Maurizio Pellizzari e Mario Arcari, già musicista di De Andrè e Moni Ovadia, che ha firmato le musiche), divertenti scioglilingua.
La messinscena è tanto semplice quanto efficace. Le luci disegnano luoghi, persone e addirittura emozioni. Ma la vera forza è Mario Perrotta che commuove, diverte, affascina. Passa dal comico al tragico mostrando virtuosismi vocali e mimici. Il suo talento da monologhista si arricchisce e si libera, sperimentando e mostrandosi a tutto tondo. La prova di un grande artista che ha ben meritato la candidatura al Premio Ubu 2008 come migliore attore.
Biglietti. Da 8,00 a 15,00 euro. Info. Botteghino Teatro della Fortuna, tel. 0721.800750 - fax 0721.827443, botteghino.teatro@comune.fano.ps.it, www.teatrodellafortuna.it. Orario: tutti i giorni esclusi i festivi 17.30–19.30; mercoledì e sabato anche 10.00-12.00; nei giorni di spettacolo 10.00–12.00 e dalle 17.30 in poi. Amat, tel. 071.2072439 – fax 071.54813, www.amat.marche.it, teatroltre@centoteatri.com.
Biglietteria BCC. I biglietti sono in vendita in alcune filiali della Banca di Credito Cooperativo di Fano, 0721.809497. Biglietteria online. TicketOne, punti vendita in tutta Italia, per il più vicino 0721.392261, www.ticketone.it.

Questo è un comunicato stampa pubblicato il 01-04-2009 alle 16:12 sul giornale del 01 aprile 2009 - 773 letture
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